TORNA AD ILLUMINARSI IL CALVARIO

Il Calvario di Giovinazzo, costruito tra il 1855 e il 1856 in occasione della missione popolare dei Padri Redentoristi nella Diocesi di Molfetta, rappresenta uno dei siti di culto più belli della nostra città, prospiciente com’è su piazza Cappuccini.
Per volere del sindaco Frammarino e del Vescovo lo si volle costruire a ridosso del muro del Convento dei Cappuccini.
All’interno delle cappellette sormontate da cinque archi a sesto acuto vi sono altrettanti dipinti dei misteri dolorosi: i quattro laterali sono opera del pittore giovinazzese F. Nisio (1915-1998) mentre quello centrale raffigurante “Gesù muore in croce” è opera della pittrice giovinazzese G.Pansini (1892-1995).

Scrive sui social Tommaso Depalma, ex Sindaco:
“È servito che fosse spento in alcune parti da diverse settimane, per farmi riflettere che dovremmo tutti avere più attenzione e affetto per le bellezze dei nostri territori”.

Ed allora, non ha perso tempo.
“Ho provato a rendermi utile pure io”- prosegue- “grazie al mio collaboratore Michele Lisi che fuori orario di lavoro e senza chiedere straordinario ha sostituito i due fari bruciati con i nuovi da me fatti acquistare”.

Depalma ringrazia tutti coloro che da decenni ed in silenzio, si prendono cura di questo luogo di culto lavandolo ed adornandolo come si conviene.
“Parlo della signora Maldarella”- prosegue- “che con alcuni parenti e qualche amica, da sempre tiene in ordine il nostro Calvario”

E alla fine conclude: “Segnalerò sempre questi gesti e queste persone, che non sono degli eroi, ma sanno dare alla propria comunità piccole e grandi attenzioni, con gesti di vero amore per il posto che li accoglie. Questo mondo è fatto anche di tanta brava gente”.