LA PIAZZA DI GIOVINAZZO SI TINGE DI ROSSO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Sulla fontana dei Tritoni un abito da sposa macchiato di rosso, in piazza Vittorio Emanuele II tante sedie bianche illuminate da faretti rossi, le canzoni “Donna” di Mia Martini e “Nessuna conseguenza” di Fiorella Mannoia come sottofondo musicale, una voce fuori campo a leggere la bellissima poesia di Frida Kahlo “Ti meriti un amore”.

Una performance dal forte impatto emotivo quella posta in essere ieri sera, 25 novembre, dagli studenti del Liceo classico e scientifico “M.Spinelli” e dagli attori della Compagnia Teatrale “attoREmatto”, con la regia di Cecilia Maggio, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Un messaggio che è arrivato forte e chiaro ai presenti, ancora troppo pochi rispetto a quelli che ci si aspetta ogni anno di vedere.
Perché la violenza sulle donne, che sia verbale, fisica, psicologica, economica o sessuale, é un problema di diritti umani violati.
É una piaga sociale pervasiva in quanto non conosce limiti geografici e richiede una “rivoluzione” culturale da parte dell’uomo.

La Presidente della FIDAPA di Giovinazzo, dr.ssa Maria Diliso, si è così espressa durante la serata:
“Il clima sociale sulla violenza si è modificato: c’è un risveglio che speriamo contribuisca ad aprire un nuovo percorso e a mutare le modalità di approccio al sistema”. “La FIDAPA”- ha chiosato- “aderendo a questa giornata, si propone di costruire una narrazione del cambiamento che riesca a parlare agli uomini con parole nuove. Perché le relazioni siano di cura e non di potere, di rispetto e non di prepotenza, di amore e non di possesso”.

E l’amministrazione comunale, con l’Assessora alle Pari Opportunità Vincenza Serrone, si è dichiarata al fianco di tutte le donne di Giovinazzo nel combattere questa battaglia di civiltà.

I ringraziamenti, a conclusione della manifestazione, oltre che a tutte le socie della FIDAPA per l’impegno profuso, sono andati anche ad Anna Labianca, studentessa del Politecnico di Bari, per la grafica del manifesto, e a Sara Bavaro che ha curato l’allestimento dell’abito da sposa.